Foto: Dan Lev

Tommaso Fara, milanese, eredita presto dai genitori la passione per la cucina, cominciando già nella giovinezza a sperimentarla per parenti e amici. Data la sua indole curiosa, il senso pratico e la “fame” (di cibo e di novità) si cimenta con passione in due antichi mestieri: restaurare mobili e cucinare. Dopo varie esperienze di cucina tra i ristoranti di Londra, di Madrid e dell’Andalusia, torna in Italia affina le tecniche imparate sul campo, cimentandosi in una continua ricerca nel mondo della cucina a 360°. Si ritrova, quasi per caso, a scrivere libri di cucina. I suoi tre libri, raccontano il suo percorso culinario prima intimo e familiare e poi di continua ricerca. Nel 2004 cura partecipa come ospite fisso alla rubrica radiofonica “Apriti figo” su Radio Kiss Kiss.

Nel 2005 pubblica il suo primo libro di cucina, “Il cucchiaino caramellato” (De Agostini), ricco non solo di ricette ma anche di ricordi d’infanzia, di episodi di vita e soprattutto di aneddoti di cucina. Nel 2006 intraprende, con l’amico skipper Simone Magni, una crociera gastronautica nei mari italiani alla scoperta di ricette tipiche del territorio, dando vita alla rubrica radiofonica “Cucina di bolina” su Radio 101. Tra il 2007 e il 2008 cura otto volumi sulla cucina italiana per De Agostini.

Nel 2010 pubblica, in collaborazione con Lisa Casali, la “Cucina ad impatto [quasi] zero” (Edizioni Gribaudo), una piccola bibbia di come – facendo di necessità virtù - si cucina con gli scarti di verdure, carni e pesci.

Infine, nel 2012, compare il suo ultimo libro, “Diversamente cotto”, un viaggio tra le tecniche di cottura antiche e moderne di ogni Paese, - dall’antico wok alla cinquecentesca cataplana, dal novecentesco slow-cooker alla parabola della cottura solare d’avanguardia – con le quali propone, accanto alle ricette della tradizione, altre da lui messe a punto con quegli antichi strumenti. Antichi, ma anche modernissimi, giacché nel libro compaiono anche ricette che utilizzano due strumenti di sua invenzione, la “fachira” e il “rusteghin”.

Per anni ha collaborato con un’organizzazione di catering proponendo menu atipici, e organizzando pranzi e cene a domicilio su temi preordinati, sperimentando sempre nuove ricette.

Deciso ad avere finalmente uno spazio dove far cucinare (e poter cucinare con) i suoi ospiti, realizza il suo nuovo progetto FOODSPOT, dove la convivialità fa da padrona di casa. Mantiene sempre viva l’arte del restauro che gli garantisce momenti di “solitudine contemplativa”.

Scrive di lui Bruno Gambacorta, ideatore per RAI 2 della rubrica Eat Parade, nell’omonimo libro “Eat Parade. Alla scoperta di personaggi, storie, prodotti e ricette fuori dal comune” (Edizioni Vallardi – 2011):

“Tommaso Fara è stato, nei primi quindici anni di Tg2 Eat Parade, il protagonista di molti fra i servizi più originali e curiosi. Il motivo è forse legato alla sua situazione di outsider della gastronomia: non è un cuoco né un giornalista specializzato, non scrive guide né recensioni di locali o vini. Nella vita fa molto altro, soprattutto è un restauratore e ha molta dimestichezza con gli oggetti, anche quelli apparentemente fuori uso, che riesce immancabilmente a rimettere in sesto... Insomma, per Tommaso il motto “non si butta via niente” si applica non solo al maiale, ma un po’ a tutto [....] I servizi di Eat Parade nei quali Tommaso illustrava questo suo approccio di buon senso e le ricette che ne potevano derivare, sono stati fra i più apprezzati della scorsa stagione. [....]”

Tommaso Fara in momenti creativi indimenticabili

  • Dove: Foodspot
    Cosa: Shooting Colorfood per Padiglione Israele Expo 2015
  • Dove: Foodspot
    Cosa: Laboratorio cucina per bambini con Moi Et Toi
  • Dove: Lago d'Orta
    Cosa: BBQ Experience
  • Dove: Lago Trasimeno, Da Sauro
    Cosa: Open Opportunity 2015 / Laboratorio di cucina degli scarti

Alcuni degli strumenti di cottura creati o collezionati da Tommaso Fara

  • BBQ e cucina solare
  • Fachira
  • Rusteghìn